mercoledì 31 marzo 2010

U' Piccilatiedd

Il piccilatiedd è un dolce tradizionale delle feste, molto diffuso e radicato in Lucania.

U' piccilatiedd

[…] La felicità esplodeva la mattina del Sabato Santo con la benedizione in chiesa di tutti gli altari, della fonte battesimale e del fuoco sacro acceso dai fedeli nella piazza centrale del paese. In quel momento, mentre le campane suonavano a festa, quelli che si trovavano nei campi dovevano toccare il tronco degli alberi con un arnese di lavoro, preferibilmente la zappa; ciò significava preparare le piante a una copiosa fruttificazione. [...] Ma le massaie avevano anche ben altro da fare per solennizzare la Resurrezione: dovevano preparare il forno. Allora in tutte le case la Pasqua veniva festeggiata con alcuni prodotti cotti al forno e non con le fritture come a Natale. Questo significava preparare e cuocere al forno vari prodotti tradizionali: biscotti all’acqua e all’uovo; gli appetitosi “cauzoni” ripieni ci ricotta, salsiccia o soppressata, e infine i famosi “Piccillati”. Un prodotto, questo, il più problematico della sfornata pasquale, perché l’usanza stabiliva che ogni componente della famiglia doveva avere il suo. Al padre, però, spettava il piccillato con tante uova quanti erano i componenti della famiglia, alla madre quello con un uovo in meno e così scalando ad un solo uovo per l’ultimo nato. Il piccillato era a forma di ciambella e le uova venivano collocate tutt’intorno. […]

Frammento tratto da “La Pasqua di una volta” ne “ La piazza”, aprile 93 riportato in “ Il piatto lucano sulla tavola e nella storia” di Allegretti-Schirone.

Del Piccilatiedd si possono trovare versioni dolci e versioni salate. A Potenza nasce anticamente come un pane dolce natalizio, preparato con farina bianca di grano Carosella, avente forma di ciambella intrecciata con dentro le mandorle. Come succede spesso per i dolci tradizionali, col passare del tempo, si è tramutato in simbolo della Pasqua. Adesso, infatti, i forni potentini lo propongono come pane pasquale intrecciato con dentro mandorle e sopra uova, più spesso in versione salata.

Anche in altre zone della Lucania è diffuso come dolce tradizionale pasquale, a Castelluccio lo troveremo con il nome di Piccilatidd, a San Severino con quello di Currieddi, a Matera con il nome di F’ccilatid. A Matera, però, si presenta come un pane rustico con dentro i semi di finocchietto ed è legato alla festa dell’Immacolata Concezione, precisamente si mangia la sera del 7 Dicembre, così come leggo qui. Angiolè, se c'è qualcosa da aggiungere circa le tradizioni materane, fai tu;)

La ricetta che vi propongo è una versione dolce, senza l’aggiunta di mandorle, e mi è stata regalata da una cara collega di San Severino Lucano; è una ricetta antica, penso appartenente alla sua famiglia e preparata con lievito madre, la cui preparazione è molto lunga, dura due giorni.

Di questa stessa ricetta, temendo le notevoli difficoltà a cui potevo andare incontro, ho voluto farne anche una versione, che oso definire più “sicura”, utilizzando un misto fra lievito madre e lievito di birra ed impastando non a mano, ma con l’impastatrice. I risultati sono stati piuttosto simili, e mi hanno soddisfatta in entrambi i casi. Innegabilmente, quella preparata con il misto è risultata più soffice, ma la soddisfazione che nasce nel vedere un lievitato di tal fatta dal peso di circa 2 kg, preparato solo col lievito madre, è indescrivibile. Nella foto potete vederne l’alveolatura, il pezzo intero è relativo al piccilatiedd misto, le fette a quello preparato col lievito madre.

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U’ Piccilatiedd (ricetta preparata con lievito madre ed impasto a mano)

Ingredienti:

1 kg di farina di forza W360/370 (io ho utilizzato la Rieper gialla)

250gr lievito naturale

150gr acqua

6 uova medie

250gr zucchero

150gr di strutto

30gr Vermut

10gr sale

buccia grattugiata di due limoni

Procedimento:

I giorni precedenti la preparazione mettere in forza il lievito madre, dovrà essere molto attivo. Io per una settimana ho rinfrescato una volta al giorno con la stessa farina utilizzata nel lievitato.

1° impasto:

La mattina, utilizzando gli ingredienti presi dal totale, preparare un preimpasto che risulterà essere abbastanza fluido, con l’intera quantità di lievito madre, un uovo, 150gr di acqua, 100gr di farina. Fare sciogliere il lm nei liquidi e poi aggiungere la farina. Impastare brevemente e mettere a lievitare in un contenitore ermetico. Dovrà triplicare; a me in 5 ore era pronto.

2° impasto:

Pronto il preimpasto, in una ciotola o sulla spianatoia formare la classica fontana, al centro fare cadere gradualmente il preimpasto, ed amalgamarlo alle 5 uova rimaste e allo zucchero. Quando si sente fra le mani che lo zucchero si è sciolto, iniziare ad amalgamare la farina e mescere i 30gr di Vermut. Dare una rapida impastata, quindi, nel momento in cui il tutto è ancora umido, aggiungere il sale ed infine lo strutto e le bucce grattugiate del limone. Impastare a mano per almeno 20 minuti o comunque fino a quando l’impasto non risulterà essere liscio ed elastico.

Porre in un contenitore, coprire con carta velina e mettere a lievitare. Questa lievitazione sarà molto lunga, a me è durata circa 20 ore.

Ad impasto lievitato formare la ciambella e decorarla ponendoci sopra tante uova quanti sono i componenti della vostra famiglia. Se si desidera, si può abbellire con trecce.

Fare lievitare fino al raddoppio la ciambella ricoperta di carta velina e poggiata su carta forno direttamente nella teglia in cui verrà cotta. A me è lievitata in circa 6 ore.

Spennellare di tuorlo e latte e mettere in forno statico sopra e sotto, preriscaldato a 180° per mezz’ora, abbassare poi il forno a 150° per un’altra mezz’ora. Sottolineo che ho un forno molto potente e che il piccilatiedd tende a scurire subito, quindi controllate il vostro lievitato e appena vedete che inizia a scurirsi, copritelo con carta stagnola. Per sicurezza, date le sue grandi dimensioni, prima di tirarlo via dal forno, fate la prova dello stecchino.


Piccilatiedd (ricetta preparata con misto ed impasto in impastatrice)

Ingredienti:

1 kg di farina di forza W:360/370

300gr lievito naturale

200gr acqua

6 uova medie

250gr zucchero

150gr di strutto

30gr Vermut

10gr sale

6gr lievito di birra

mezzo cucchiaino di miele

buccia grattugiata di due limoni

Procedimento:

1° impasto: Preparazione preimpasto e preparazione lievitino

La mattina, utilizzando gli ingredienti presi dal totale, preparare un preimpasto, con l’intera quantità di lievito madre, un uovo, 100gr di acqua, 150gr di farina. Fare sciogliere il lm nei liquidi e poi aggiungere la farina. Impastare brevemente e mettere a lievitare in un contenitore ermetico. Dovrà triplicare; a me, anche in questo caso, in 5 ore era pronto. Vi consiglio di segnare il livello di lievitazione del vostro preimpasto, perché dovrete preparare un lievitino col lievito di birra nel momento in cui vedrete che il vostro preimpasto sarà già entrato in fase di triplicazione.

Per la preparazione del lievitino, (che io ho iniziato esattamente dopo 3 ore e mezzo di lievitazione del preimpasto), sciogliere 6gr di lievito di birra e mezzo cucchiaino di miele in 100gr di acqua leggermente tiepida, aggiungere la farina, dare una rapida impastata e mettere a lievitare. Sarà pronto dopo circa un’ora e mezza.

2° impasto:

Nella planetaria, con la foglia e a velocità bassa, fare sciogliere il preimpasto con un uovo, aggiungere il lievitino spezzettato ed amalgamare bene il tutto. Aggiungere il secondo uovo, un pugno di zucchero, un pugno di farina e incordare; procedere con questa alternanza fino alla fine della quantità di farina, dello zucchero e delle uova. Mescere il vermut, lasciare amalgamare e poi incorporare il sale. Incordare e poi aggiungere gradualmente lo strutto e le bucce grattugiate dei limoni. Fare assorbire il burro, mettere il gancio e fare incordare l’impasto che, alla fine, risulterà lucido, elastico e piuttosto sodo.

Porre in un contenitore, coprire con carta velina e mettere a lievitare. A me la lievitazione è durata 4 ore.

Ad impasto lievitato formare la ciambella e decorarla ponendoci sopra tante uova quanti sono i componenti della vostra famiglia. Se si desidera, si può abbellire con trecce.

Fare lievitare fino al raddoppio la ciambella ricoperta di carta velina e poggiata su carta forno direttamente nella teglia in cui verrà cotta. A me è lievitata in circa 3 ore.

Per la cottura mi sono regolata come la ricetta precedente.


Con questa ricetta e con quella dell ruccul chien, partecipo alla raccolta di ricette tradizionali pasquali, proposta da Gennarino qui, che consiglio vivamente di leggere, data la forte valenza culturale e gastronomica.

Col Piccilatiedd auguro a tutti voi una Felice Pasqua!!!!


giovedì 25 marzo 2010

99 colombe: l'importanza di un sorriso!!!

Da sempre credo nell’importanza di un sorriso:)

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Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

(Pablo Neruda)

Mara si è rivolta ad Artemisia e lei le ha sorriso, Artemisia si è rivolta a Lydia, e lei le ha sorriso, insieme si sono rivolte al mondo dei foodbloggers, e loro prontamente e in forza hanno sorriso alla meravigliosa iniziativa delle 99 colombe…aiutare la prestigiosa ed antica ditta di produzione dolciaria abruzzese delle Sorelle Nurzia che, da dopo il terremoto, sta affrontando una situazione difficile. Da allora, grazie a questi sorrisi, Lorella e Claudia sono tornate a lavoro, e penso non ci sia cosa più importante!!!!!

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Io mi rivolgo a voi, miei affettuosi lettori, e spero che ancora una volta mi sorridiate!!!

L’esperienza del terremoto l’ho vissuta in prima persona, so cosa possa significare.

Avevo 10 anni, ero piccola, ma mai dimenticherò il boato indescrivibile e lo spostamento d’aria che precedette la scossa di terremoto dell’Irpinia e della Basilicata del 1980. Le pareti che si sgretolavano e si aprivano sotto gli occhi di una bimba impaurita ed attonita che teneva stretta la sua Barbie, ma che era tranquilla perché sapeva che c’era il suo papà che stava abbracciando forte lei e la sua sorellina e che con loro stava pregando. E la corsa dalle scale del palazzo ormai franate, e la gioia di rivedere la propria madre venirle incontro e ancora morte e distruzione ovunque. Io fui fortunata, dopo la prima notte all’addiaccio ci trasferimmo immediatamente nella nostra casetta a Paestum e poi in un paese della Basilicata, e solo dopo un anno e mezzo rientrai a casa mia. Altri sono rientrati anche dopo 15 anni!!!

In quel periodo ho capito in prima persona cosa possa rappresentare l’importanza di un sorriso!!!!

Scrivo solo adesso il mio post per le 99 colombe, ma nel frattempo non sono rimasta con le mani in mano, mi sono data da fare per raccogliere più ordini possibili e mettendo al corrente dell’iniziativa amici, parenti, colleghi, sono riuscita a raccogliere un piccolo gruzzoletto. Stessa cosa hanno fatto Claudia e Primavera su Gennarino. Chiedo a voi tutti di seguirci con gioia! E' fondamentale che ognuno di noi contribuisca col proprio sorriso:)

Il listino potete trovarlo qui o qui, e per i vostri ordini scrivete a mara.sorellenurzia@gmail.com

Ci sarà la dolce e forte Mara che vi risponderà! Nel listino è presente veramente una vasta scelta! Oltre alle colombe ci sono torroni, biscotteria, pralineria che fanno gola tutto l’anno, quindi non fermiamoci alla Pasqua.

Questa splendida iniziativa ha anche una pagina fans su facebook. Se vi fa piacere, iscrivetevi:)

Mettiamo al corrente tutti coloro che conosciamo, della bontà di questi prodotti; faremo loro un regalo e lo faremo a noi stessi!

Cara Mara, dedico la poesia di Neruda a te e a tutti coloro, che come te in questo momento stanno lottando per continuare a vivere con dignità e orgoglio la loro vita, devastata un anno fa da quella terribile scossa di terremoto che colpì l’Abruzzo!!!!


martedì 23 marzo 2010

Caffarel, parte seconda.

Ce l'ho fatta!!! Ecco il mio uovo Caffarel decorato!

Uovo Caffarel

Partecipare a Decora la tua Pasqua con Caffarel è stato divertente, e l’uovo, a dire il vero, è uscito meglio di quanto pensassi.

Le prime prove sono state tragiche!

Dopo un fallimento col temperaggio e prove e riprove di linee storte e tremolanti fatte con la glassa, alla fine ho scelto di utilizzare il cioccolato plastico per le mie decorazioni, tre giorni sono stata a fare e disfare fiorellini, ahhhhhhhhh!!!!!

Letyna, preziosa come al solito, mi ha guidata con tanta pazienza, dandomi spunti e consigli, ma alla fine quest’uovo è stata una sorpresa pure per lei. Grazie Marjlet.

Andiamo alla decorazione.

Passo-passo

Ho preparato il cioccolato plastico utilizzando questa ricetta.

CIOCCOLATO PLASTICO (ricetta presa su www.notedicioccolato.it)

Cioccolato fondente o bianco g 100

Sciroppo di glucosio g 30

Sciroppo di zucchero g 15

Preparare lo sciroppo di zucchero mettendo sul fuoco, in una piccola casseruola, 22 grammi di acqua e 30 di zucchero; quando arriva a bollore si spegne, si lascia raffreddare e se ne prelevano i 15 grammi necessari per l' esecuzione della ricetta. Fondere a bagnomaria il cioccolato, lasciarlo intiepidire e incorporare allo sciroppo di glucosio ed allo sciroppo di zucchero. Lavorare con le mani, impastandolo bene. A questo punto il cioccolato plastico si presenterà più o meno untuoso, si lascia riposare e dopo mezz' ora o poco più sarà pronto per essere lavorato. Il cioccolato avanzato può essere avvolto nella pellicola trasparente ed essere utilizzato nei giorni seguenti: si manterrà sempre malleabile e il calore delle mani lo riporta immediatamente allo stato di assoluta plasticità. Se non si dispone di una raffinatrice o una macchina per la pasta a rulli si può stendere con il mattarello appoggiandolo su un foglio di carta-forno, questo se si vuole procedere a lavorazioni che prevedono una sfoglia ( la copertura di una torta, ad esempio ); se invece si vogliono eseguire altri lavoretti, allora si salta il passaggio e buona notte al secchio.

Ho fatto unica dose di cioccolato al latte e doppia dose di cioccolato bianco, che per metà ho colorato con 5 gocce di colorante alimentare rosso, dando vita alla pasta rosa. Per la pasta fucsia, ho invece aggiunto altre 3 gocce ad una parte di pasta rosa. Lavorare il cioccolato plastico fucsia è stato difficilissimo, si scioglieva immediatamente al contatto con il calore delle mani, cosa che non è successa con le altre paste. Mi è avanzato del cioccolato plastico.

Dopo il riposo in frigo, ho steso la pasta marrone. Con un taglierino ho ricavato delle foglie di diversa misura che poi ho colorato di verde col colorante spray.

Ho fatto i fiorellini, dando vita a dei piccoli “serpentelli” che poi ho steso e arrotolato cercando di assottigliare il più possibile il bordo. Solo per alcuni fiori, quelli più grandi, la sfoglia di pasta è stata adagiata attorno ad un pistillo. Per formare foglie e fiori mi sono aiutata con lo zucchero a velo con il quale mi spolveravo le mani per fare scivolare meglio il tutto. In ultimo ho iniziato a decorare inumidendo le roselline e posizionandole sull’uovo.

Uovo Caffarel

Vi ricordo che, anche voi, miei cari lettori, potete partecipare a questa bella e divertente iniziativa e pubblicare le vostre belle uova decorate su Madeinkitchen.


Edit del 14-05-2010

Nel caso in cui aveste problemi a far raggiungere la giusta plasticità al vostro impasto dopo il riposo in frigo, specialmente se utilizzate il cioccolato plastico come intera copertura per le vostre torte, Paola e Anna di LacucinapiccoLINA, qui consigliano di aggiungere ed impastare una piccola quantità di zucchero a velo dopo il riposo, che risulterà essere miracolosa affinchè l'impasto possa assumere la consistenza del pongo. Io, tranne che per i fiorellini fucsia, formati da impasto con più colorante, problemi non ne ho avuti, ma ho lavorato piccole quantità. Consiglio di leggere il loro post sul cioccolato plastico che ho trovato veramente interessante.

Paola, Anna vi ringrazio di cuore per il vostro prezioso consiglio che la prossima volta, se mai ci sarà, seguirò:)



martedì 9 marzo 2010

Decora la tua Pasqua con Caffarel

Sicuramente, scorrazzando fra blog, sarete già venuti a conoscenza della simpaticissima iniziativa promossa dalla famosa casa produttrice di cioccolato piemontese Caffarel:

Decora la tua Pasqua con Caffarel”.

Proprio grazie a questa originale idea della Caffarel, a casa di Tinuccia è arrivata questa meraviglia….e non solo questa…

Decora la tua Pasqua con Caffarel

Giorni addietro venni contattata da Alessandra Pancani dell’agenzia MilleEventi, che, a nome della Caffarel, mi coinvolgeva nella simpatica e divertente iniziativa Decora la tua Pasqua con Caffarel. E’ stato chiesto a me e ad altri foodblogger di decorare in maniera del tutto personale un uovo di cioccolato per poi mostrarvelo, possibilmente fotografando le fasi del nostro lavoro.

Oh! Mammina bella!!!! Ho pensato….avranno sbagliato…io non mi occupo assolutamente di decorazioni…e subito ho risposto alla gentilissima Alessandra mettendo in chiaro che, pur felicissima dell’invito, non ho esperienza in merito.

Nella sua risposta Alessandra utilizza due paroline magiche…”cimentarsi in qualcosa di nuovo” e “divertimento”……Giusto!!!

Per divertirsi e rilassarsi non è indispensabile essere una grande pasticciera, a maggior ragione se la Caffarel, oltre ad inviare l’uovo, ti invia anche il materiale per decorarlo. Eh si! In una raffinata ed elegante confezione rossa, oltre a quel bellissimo uovo, c’era anche questo

Decora la tua Pasqua con Caffarel

Che divertimento quando l’ho ricevuto…come una bimba ho iniziato a scartare pacchetti e pacchettini in cui, come potete vedere dalla foto, oltre all'uovo di cioccolato fondente ho trovato: un colorante alimentare spray, decorazioni in pasta di zucchero, un elegante grembiule, una tavoletta di cioccolato.

In ultimo, e non meno importanti, due lettere, una con utili consigli di decorazione, e un’altra con i ringraziamenti da parte della casa.

Decora la tua Pasqua con Caffarel

La cosa che però, mi è piaciuta di più, è che la Caffarel non ha pensato solo ai foodbloggers mandando loro questo bellissimo Kit ed invitandoli a partecipare ad un'esclusiva giornata workshop in compagnia del grande pasticciere Sergio Signorini, ma ha pensato soprattutto a voi, miei cari lettori.

Si, certo! Caffarel premierà chiunque vorrà cimentarsi in una sorta di “gara di decorazioni” di uova di cioccolato. Per partecipare gli utenti potranno iscriversi e pubblicare una foto della propria decorazione nel canale di MadeInKitchen creato appositamente per questa attività. Per pubblicare le foto delle vostre uova andate qui.

E non è ancora finita!

Tutti coloro che pubblicheranno sul canale di MadeInKitchen, previa registrazione, una foto dell’uovo decorato, riceveranno un simpatico omaggio da Caffarel.

Forza, fate come me! Buttatevi senza remore, sarà un’esperienza divertente!

Altra cosa divertente sarà vedere cosa riuscirò a combinare con questo uovo, hihihi! Un po’ di pazienza e vedrete;)

Per il momento guardo il materiale con timore reverenziale…lo sto studiando da lontano, fortunatamente la Caffarel si è preoccupata anche di mandarci quel raffinato grembiule marrone; ecco…sarà fondamentale per i pasticci che combinerò...impronte di cioccolato ovunque!!!!


lunedì 1 marzo 2010

Pane e focaccia con i "cicoli"

Certe volte le ricette ti chiamano.

Pane coi cicoli

Poco tempo fa Adriano pubblicò il pane cafone. Oltre che alla perfezione e alla bellezza di questo pane, mi colpì la preparazione della pasta di riporto; decisi che era una tecnica che avrei dovuto provare quanto prima. Nel frattempo, una mia cara collega mi regala dello strutto e dei cicoli, o Frettl, come si chiamano qui, croccanti, profumati perché già conditi di finocchietto e polvere di peperoni cruschi, così invitanti da aver voglia di mangiarli col pane…ma avevo un tale tesoro e dovevo “sprecarli” così? Seeeeeeeeeee!!!

Dovevo assolutamente trovare la maniera migliore per “prendermi cura di loro”;)

Neanche a farlo apposta, su fb, con Bianca Maria, Maria ed Antonia si inizia a parlare di una focaccia di farina di semola preparata coi cicoli, ed anche se di solito preparo il pane e per di più utilizzo il lievito madre che, purtroppo, in questo periodo è piuttosto malandato, inizia a nascere in me il desiderio di focaccia, senza però abbandonare quella del pane. Ecco quindi che, adattando alle mie esigenze la tecnica della pasta di riporto di Adriano, nasce questo impasto, utilizzato sia per il pane, che per la focaccia .

INGREDIENTI

Pasta di riporto

150gr farina (100gr manitoba divella, 50gr farina di semola rimacinata)

100gr acqua

3gr lievito

3gr sale

Impasto

850gr farina di semola rimacinata

560gr acqua tiepida (l’acqua non deve superare i 37 C°)

19gr sale

7gr lievito

Cicoli e strutto (La quantità varierà in base ai vostri gusti. Io ho preferito non abbondare con le dosi)

Per il pane: 60gr cicoli

Per la focaccia: 50gr strutto, 80gr cicoli

Semi di finocchietto qb

Polvere di peperoni cruschi qb

PROCEDIMENTO

Preparare la pasta di riporto come ci insegna Adriano, amalgamando i relativi ingredienti e formando un impasto che dovrà andare fuori lievitazione per ben due volte. Dovrete, quindi, vedere l’impasto che, dopo essere arrivato al massimo della sua lievitazione, facendo delle belle bolle, dovrà “sedersi” leggermente, a quel punto reimpastare leggermente e aspettare che perda la sua lievitazione per la seconda volta. Il Maestro, dopo questi due primi momenti, spiega di mettere la pasta di riporto in frigo e poi di amalgamarla all'impasto, io, per causa di forza maggiore, ho dovuto accorciare i tempi eliminando la lievitazione a freddo, e siccome avevo deciso di impastare a mano, per motivi di praticità, ho fatto sciogliere il riporto in 500gr di acqua. Nella rimanente parte di acqua (60gr) sciogliere il lievito di birra.

In una ciotola o su una spianatoia formare una fontana con la farina setacciata ed al centro fare cadere gradualmente l’acqua. Dopo una rapida impastata aggiungere il sale e continuare ad impastare a mano per circa 10, 15 minuti, o utilizzare l’impastatrice fino a quando l’impasto non si sarà staccato completamente dalla ciotola e sarà diventato liscio ed omogeneo.
Porre l’impasto in ciotola, coprirlo con pellicola ed aspettare un’ora e mezza, dopodiché mettere in frigo a 4C° e fargli trascorrere la notte.

La mattina dopo, tirar fuori l’impasto dal frigo, attendere un’ora affinchè esso torni a temperatura ambiente, dividere l’impasto in due parti ed iniziare a formare sia il pane che la focaccia.

FORMATURA PANE

Pane coi cicoli

Prendere l’impasto, impastarlo con gli 80gr di cicoli. Conviene aggiungere i cicoli gradualmente, amalgamarne prima una metà, impastare per far omogeneizzare il tutto e poi aggiungerne l’altra metà. Quando i cicoli sono diventati parte integrante dell’impasto, allungare l’impasto formando un “serpente”, dividerlo esattamente in due parti tagliandolo al centro. Intrecciare i due pezzi di impasto ed unire a mò di coroncina. Porre la coroncina su della carta forno infarinata, coprirla di carta velina e lasciare lievitare per due ore circa. Infarinare ben, bene il vostro pane, sempre con farina di semola, ed infornare immediatamente su refrattaria o sulla leccarda del forno capovolta e rovente.
Per la cottura preriscaldare il forno statico sopra e sotto a 220C°, infornare ed abbassare a 200C° per 15 minuti. Cuocere altri 30 minuti a 180C°.

Una volta spento il forno, in fessura semi-aperta, tenere il pane appoggiato alle pareti fino a completo raffreddamento. Ne uscirà un pane profumatissimo, dalla crosta croccante.

FORMATURA FOCACCIA

Focaccia


Per la formatura della focaccia guardate questo video che vi mostrai già per questa ricetta da cui ho preso spunto: quindi su di un piano infarinato iniziare a stendere la pasta, spalmando gradualmente su tutta la superficie lo strutto e tendere l’impasto fino a renderlo sottilissimo, alzando i lembi della sfoglia per poi farli cadere sulla base esercitando una certa pressione, ritornare al punto di partenza e ricominciare con un altro lembo aggiungendo sempre nuovo strutto. Quando ormai la sfoglia è diventata sottilissima, quasi trasparente, aggiungere i cicoli. I miei cicoli erano già conditi con polvere di peperoni e finocchietto, se voi utilizzate quelli puri, fate cadere sulla sfoglia pochi semi di finocchietto e della polvere di peperoni. Arrotolare la sfoglia e attorcigliare su se stessa a mò di "chiocciola" e mettere in una teglia unta di strutto. Cercare di schiacciare il più possibile l'impasto facendo pressione sulla "chiocciolina", aggiungendo sempre nuovo strutto sulla superficie; più riuscirete a stenderlo e più croccante risulterà la focaccia. Fare riposare per due ore e poi infornare a 200C° in forno statico sopra e sotto e preriscaldato, per circa 30 minuti.

N.B. Nel caso in cui la sfoglia dovesse rompersi, non preoccupatevi, è normale, proseguite tranquillamente, mi raccomando non andate a rimpastarla, poiché l’impasto perderebbe la sua estensibilità e inizierebbe a “tirare", di conseguenza voi avreste difficoltà a stenderla.