martedì 11 dicembre 2012

Cartellate o...???


Evvai! Si continua con la staffetta di Compagni di Blogger

Come vi ho sempre detto, amo il Natale!!!
Lo amo per i suoi colori, ma soprattutto per i suoi profumi… profumi di famiglia… profumi di dolci… profumi di struffoli, di calzoncelli e…. di cartellate!

cartellate

Tutti sanno che le cartellate sono dolci natalizi tipici pugliesi, ma pochi sono al corrente che essi facciano parte anche della tradizione lucana.

A casa mia si chiamano “Rosoni”, in quella di Michele D., un mio caro amico di Pietragalla, prendono il nome di “Crustl”, la mamma della mia cara Matilde, di Grassano in provincia di Matera, invece le chiama “Casatedd” cioè “canestrelli”, e ancora a casa di Michele B., altro mio amico di Potenza vengono chiamate “Scrupped” e ieri sera su fb Antonio mi ha detto che a Palazzo San Gervasio prendono il nome di “Crspecchi”.

 Insomma, veramente chi più ne ha, più ne metta!

Ma di certo so che mia nonna le preparava sempre e quando da piccola mi mettevo vicino a lei per giocare con l’impasto, e come al mio solito combinavo guai, per tenermi buona  mi raccontava di quando le preparava con la mia mamma e le mie zie… 
Ognuno di loro aveva un compito… nonna stendeva la pasta, mamma passava la rotellina, le mie zie arricciavano e chiudevano questi meravigliosi dolci… 
Insomma una vera e propria catena di montaggio!!!!!!!!!!

La tradizione vuole che si usi solo farina00 anche se ho letto di ricette che utilizzavano anche semola, ma francamente oggi ho deciso di distaccarmici e l’ho fatto per curiosità.

Su Gennarino, qui precisamente, ho trovato questa ricetta propostaci da Glutine presentata con un passo, passo preciso che consiglio di vedere prima di iniziare la preparazione.  
Si parla di metà00 e metà0… cosa del tutto insolita… la 0 non è certo una farina molto utilizzata nel Meridione, almeno fino a qualche annetto fa…

La curiosità e tutte quelle belle bollicine che vedevo sulle foto di Glutine mi hanno spinto… è da una vita che preparo quelle con solo farina00… volevo cambiare! 

Be’, sono rimasta proprio soddisfatta!!!!!!

Rispetto alla ricetta, mi sono distaccata in due momenti…
-          - Ho fritto in olio di oliva
-        - Utilizzando lo stesso procedimento, ho intinto tutto nel miele invece che nel vino cotto di fichi o ficotto. Ma se voi voleste provare il Ficotto andate qui e lo troverete.

LE CARTELLATE di Glutine

Ingredienti (per 50 pezzi circa):

250 gr farina 0
250 farina 00 per dolci
¼ di cucchiaino di sale
100 gr vino bianco secco
50 gr olio extravergine pugliese
80 gr acqua circa

1 litro di vin cotto di fichi (
Io 500gr di MIELE)
un pezzetto di cannella ( non la ho utilizzata)

olio di arachidi o di riso per friggere (
Io OLIO DI OLIVA)


Come procedere:
Mescolare e stacciare le farine sul tagliere, formare poi una larga fontana.
Scaldare sul fuoco il vino insieme all’olio, all’acqua e al sale.
Porre i liquidi al centro della fontana e formare l’impasto.
(Io ho formato l'impasto in una ciotola profonda, ed una volta amalgamati gli ingredienti ho impastato sul piano).
Impastare qualche minuto la massa che deve risultare non troppo morbida (poco più soda dell’impasto della sfoglia emiliana). 
Far riposare l’impasto coperto almeno mezz’ora (durante questa fase diverrà più morbido).
Tirare con la macchinetta (sino al penultimo buco) delle sfoglie sottili. (Io vi consiglierei fino all'ultimo buco)
Ricavare con la spronella delle strisce di pasta lunghe circa 33 cm e larghe 3,5/4 cm. 
Piegare per il lato lungo la striscia e unire ad intervalli, con la pressione delle dita, i lembi di pasta.
Formare delle roselline arrotolando e saldando parti intermedie e la parte finale. 

Lasciare asciugare una notte.
Friggere in olio caldo (se di arachidi 180°, se di riso 210° circa) e sgocciolare bene per qualche ora. 
Tuffare, per mezzo minuto circa, le cartellate in vin cotto di fichi riscaldato con un pezzetto di cannella. Sgrondare (ma non troppo!) il liquido in eccesso. Far riposare qualche giorno prima di gustarle.

Circa l'abbinamento  Luciano Pignataro gentilmente ci consiglia:

"Le cartellate ci richiamano a due vini dolci regionali molto buoni. Per la Basilicata segnaliamo L'Ambra di Eleano, esplosione di profumi di macchia mediterranea, in Puglia andiamo sul Moscato di Trani di Di Filippo, azienda che ha scelto di specializzarsi su questo fantastico vitigno."

Vi ricordo inoltre che dalla mia bravissima Pasqualina c'è oggi uno Stollen che vi aspetta!!!!!!! 
E domani invece???????

La Spongata di Daniela e il Pandolce di Sara




mercoledì 5 dicembre 2012

Timballo di pasta in crosta


Non mi permetto di chiamare questo timballo di pasta con il nome di “Timpàno”, non è pensabile ardire a tanto!

Timballo di pasta in
crosta

I "Timpàni" erano pasticci di pasta in crosta, di cui si faceva grande uso nelle corti borboniche, principalmente in situazioni  sans cérimonie, cioè  quei momenti in cui l’etichetta di corte poteva essere ben più libera del solito; uscite di caccia, passeggiate o escursioni che si concludevano con merende all’aperto. 

A tal proposito, cito un breve passo tratto da “ A tavola con i Borboni” di Raffaele Riccio.

… Nel grande parco di Caserta, oppure a Portici, vicino al mare, in occasione delle visite di personaggi di rango, spesso venivano organizzate passeggiate ed escursioni che si concludevano con allegre merende all’aperto. Lo stesso poteva accadere durante le battute di caccia nei siti reali di Carditello e di Persano, in questo caso la colazione doveva essere ben più robusta e poteva comprendere anche pasticci di selvaggina.
Le entrate o i piccoli pasticci di pasta frolla o di pasta brisé, dovevavo essere leggeri; servivano per stuzzicare con delicatezza l’ appetito e per dare inizio alla colazione all’aperto, al pranzo o alla festa in villa che quindi non doveva avere necessariamente le caratteristiche del banchetto ufficiale…

Ma questi pasticci, non disdegnavano comunque le tavole delle feste organizzate nella splendida Reggia di Caserta, reggia di svago dei re borbonici e come ci dice il diplomatico inglese Sir Horace Mann:

… Il re di Napoli dà dei grandi balli a Caserta ed anche dei pranzi, ma siccome secondo un rigidissimo ordine dell’etichetta spagnola, egli non può ammettere nessuno alla sua tavola, così non v’è neanche la tavola. Il re, la regina e tutta la compagnia reale Mangiano sulle ginocchia; modo assai strano di servire una grande cena”.

Ecco, ho voluto solo fare un semplice preludio, in modo da regalare una bella immagine dell'epoca che possa accompagnare la ricetta proposta oggi…

Specifico ancora una volta… non mi permetterei mai di dire che questa ricetta è una delle tante utilizzate all’epoca, ma vi posso assicurare che mi sono ispirata  a fonti eccellenti, rifacendomi alle proposte del Corrado, in testi quali “Il cibo Pitagorico” ed altre, sempre riportate nel testo del Riccio.
 Logicamente ho modificato il tutto secondo la mia immaginazione e le mie esigenze.

Luciano Pignataro, per questa preparazione propone…

"Questo timballo chiede un vino di personalità, molto fresco, capace di ripulirci bene la bocca, ma al tempo stesso non impegnativo. Deliziosa la Barbera d'Alba dei Fratelli Cigliti a Neive, vicino Barbaresco in Langa. Meraviglioso il rapporto tra qualità e prezzo."

Timballo di pasta in
crosta

Timballo di pasta in crosta

Ingredienti:
400gr ziti
250gr di carne tritata
150gr ricotta fresca
100gr scamorza fresca
300gr funghi, preferibilmente porcini
1 spicchio d’aglio
0.25 l di Vino bianco
1 uovo
250gr panna naturale
4 zucchine
¼ di cipolla media
Olio extra vergine d’oliva
Sale qb
Un pizzico di noce moscata

Ingredienti per la BRISÉ
g 500 di farina bianca
g 250 di burro
g 125 di acqua fredda
sale. 
Per la preparazione della brisé vi rimando  al sito di Gennarino, qui esattamente. Specifico che per uno stampo da 22cm di diametro sono avanzati circa 300gr che ho congelato.

PREPARAZIONE DEL TIMBALLO
Preparare la brisé come da ricetta riportata e mettere a riposare nel frigo. Nel frattempo iniziare a preparare i condimenti:

-Trifolare i funghi in abbondante olio ed uno spicchio d’aglio; salare leggermente. Una volta cotti, eliminare l’aglio e passare il tutto col minipimer, creando una crema.
-Fare soffriggere la carne tritata in abbondante olio e appena cambia colore sfumare con del vino bianco. Grattugiare con la grattugia a fori larghi la scamorza. In  una ciotola capiente unire la carne, la crema di funghi, la scamorza grattugiata, un uovo ed un pizzico di sale. Amalgamare il tutto…

- Far dorare le cipolle in abbondante olio e poi far soffriggere le zucchine tagliate a rondelle; fare raffreddare.

Spezzare gli ziti e lessarli  in acqua bollente e salata… mi raccomando di dare solo una mezza cottura…  Scolare e condire la pasta con la panna fresca e della noce moscata.

MONTAGGIO TIMBALLO
Stendere la brisé con spessore di circa 2/3mm. Imburrare e spolverare di farina lo stampo. Foderare il suddetto stampo di pasta brisé ed iniziare a formare degli strati. Il primo sarà quello di carne, poi la pasta, poi le zucchine e la ricotta a fiocchi; poi di nuovo la pasta ed in ultimo un altro strato di carne. Ricoprire il timballo con una sfoglia di pasta brisé, chiuderne i bordi e forarne la superficie con i lembi di una forchetta, in modo da avere degli sfiatatoi naturali che ne faciliteranno la cottura.
Cuocere a 200/220 C° per circa un’ora, e comunque fino a quando la brisé non risulterà ben dorata.

Vi ricordo le fantastiche proposte delle mie "compagne di giornata" 



 "Tortellini in brodo" di Daniela 


Per le proposte future, andate qui... troverete il calendario!

E se avete perso le proposte di ieri... fate una passeggiatina da Caris e da Pasqualina 

Rimarrete a bocca aperta!!!!